Il libro che viene proposto racconta la storia di Paolo Gasparrini, uno di quegli italiani spesso poco conosciuti in patria, ma che hanno lasciato una impronta significativa nel corso della loro vita professionale. Acquista il libro cliccando qui oppure scarica la presentazione.
Paolo è attualmente presidente di L’Oreal Cina, o OULAIYA come si chiama laggiù, e ha avuto l’avventura personale e manageriale di arrivare in questo grande paese nel 1996, all’inizio di uno sviluppo tumultuoso e inarrestabile, a cui ha dato il suo contributo attraverso l’ espansione di L’Oreal Cina.
Un itinerario di rara complessità, che costituisce un punto di vista ricco di spunti ed è quindi, di per sé, di notevole interesse. Ma non si tratta solo della storia di un uomo: la sua esperienza è solidamente intrecciata con un’azienda in cui – per usare le sue parole – “ho sempre creduto”. L’Oreal è un caso aziendale di successo e di lunghissimo corso, basato su una vision precisa e caratterizzante.
Questa intreccio personale e di business avviene nel paese che più di ogni altro sta segnando un cambiamento epocale degli assetti mondiali e della qualità dello sviluppo: la Cina della metamorfosi, il decennio del risveglio del drago, un periodo destinato a restare nei libri di storia come il lasso di tempo in cui la nazione più popolosa del pianeta è uscita dalla povertà ed ha iniziato a sfamare milioni di persone e a renderne ricche altrettante.
Un’epoca che, per molti osservatori, pone le basi di quello che sarà il secolo cinese.
Una storia che quindi è contemporaneamente personale, organizzativa e sociale, inserita in un contesto che spesso è uno specchio di contraddizioni rilevanti e che catalizza molte delle paure dell’occidente.
Questi tre aspetti, tra loro profondamente intrecciati, sono stati all’origine della mia personale curiosità.
Incontrai Paolo nel 2005, durante i miei primi viaggi di studio sulle aziende italiane in Cina e ricordo una sua domanda: “Ma lei cosa sta cercando in Cina?”.
Quello che cercavo allora è quello che cerco ancora oggi: delle risposte che spesso sono eluse perché troppo articolate e complesse.
Il mio studio della Cina inizia dalla consapevolezza che l’immagine che di questo grande paese viene trasmessa in Italia sia sostanzialmente deformata e pregiudiziale, non rende giustizia soprattutto della complessità, delle sfumature, delle potenzialità.
Una visione spesso provinciale e poco avvezza al cosmopolitismo liquida la Cina attraverso luoghi comuni che si sposa con giudizi molto pesanti dal punto di vista delle caratteristiche del paese.
Una consapevolezza condivisa da Paolo Gasparrini che ci ha portato a maturare l’idea di raccontare ad altri cosa significa lavorare in Cina e quali sono i punti di vista che emergono nel lavoro con i cinesi.
Il nostro comune impegno ha quindi lo scopo di superare alcuni stereotipi, di allargare visioni ristrette, di descrivere anche le contraddizioni, o le sfumature, di questo grande paese, con un forte radicamento alla realtà.
Oggi OULAIYA, nome cinese che significa “la bellezza che viene dall’Europa” occupa 2.500 persone, ma se si considerano i partner, i promotori e gli agenti indipendenti, si arriva ad un gruppo di circa 25.000 persone economicamente collegate al gigante della cosmesi. Un numero che è partito, nel 1997, da poche unità.
Una realtà impressionante, un obiettivo raggiunto in primo luogo da Gasparrini con il supporto del suo team, un universo dal quale è possibile attingere per tentare di descrivere la Cina di oggi.
Durante la stampa di questo libro Paolo ci ha improvvisamente lasciati.
Credo che questo lavoro che abbiamo fatto insieme con grande passione sia una testimonianza importante del suo itinerario personale e professionale.
Insieme al dolore per la perdita di un caro amico c'è l'orgoglio di contribuire a diffondere la sua storia e la responsabilità di ricordarne l'impegno.
Un compito che condivido affettuosamente con Linda, Giulia e Silvia e la famiglia tutta.
Comments